Gestione delle informazioni
Un quadro della situazione sempre aggiornato
Ci sono alcune regole generali che valgono sia nella gestione di qualunque dispositivo che di situazione e sono piccoli accorgimenti quotidiani, fondamentali per avere il polso della situazione nell’ambiente lavorativo (e non) sempre ben chiaro e aggiornato.
E il dubbio? È molto importante anche quello, perché capirne l’origine ci permette di identificare cosa è stato compromesso e in quale momento sia successo per poi riportare chiarezza ed equilibrio nel proprio entourage. Resta inteso che rimanere ancorati a fatti concreti ed evitare paranoie e voli pindarici sia una condizione imprescindibile e necessaria!
La sensazione umana è il primo, e il più importante, campanello d’allarme. Nel 43% dei casi il furto di dati aziendali è da addebitare all’operato di dipendenti infedeli piuttosto che ad hacker attivi in operazioni di controspionaggio industriale (Intel Security, 2017, ndr). La riflessione è perfettamente logica: quando uno dei tuoi impiegati fa una cosa sbagliata cosa arriva prima, il grosso problema o la tua sensazione su quell’impiegato specifico? Nove volte su dieci, in primis hai la sensazione che qualcosa nell’ingranaggio stia girando male ed è solo in un secondo tempo che, tramite associazioni più o meno inconsce, ti rendi conto che effettivamente qualcuno ha fatto qualcosa di scorretto. Ma ancora non sai cosa e non sai chi è stato.
Il ritorno delle informazioni riservate da terze parti, con tutta la sgradevolezza del caso, è uno dei grandi classici di questa casistica. Che poi possa portare a una perdita di informazioni interne o di denaro, alla mancata conclusione di un affare o di un contratto, come punto di partenza da cui iniziare a cercare “la falla”, poco importa. Se esiste il sospetto di aver avuto un’intrusione probabilmente questa è avvenuta davvero e da qui inizierà l’azione di controspionaggio industriale atta a dare un’identità, certa al 100%, sulla fonte che ha divulgato la notizia.
Fare attenzione alla morfologia del proprio luogo di lavoro, solitamente non è tra i rituali compresi nell’arrivo in ufficio. Si tratta di un errore sistematico quello di dimenticare, o peggio ancora non fare per niente caso, che tutto sia posizionato come lo si è lasciato, che non sia sparito niente, che la propria password sia stata già inserita ossia che qualcuno si sia introdotto illegalmente nell’ambiente. Differentemente, sono prassi che dovrebbero essere incluse nella “top five” delle buone norme da praticare ogni giorno.
Un altro particolare da notare è certamente il cambiamento di determinati comportamenti nei componenti del proprio staff. Sprazzi di un dialogo, sguardi furtivi, atteggiamenti inconsueti o mutamenti dei toni nei confronti: “Nessun mortale può mantenere un segreto: se le labbra restano mute, parlano le dita” diceva Freud nel lontano millenovecento. L’integrazione della comunicazione verbale con meta comunicazione e comunicazione non verbale fa si che la comunicazione interpersonale non sia basata esclusivamente sulle parole dette; gesti, movimenti involontari ed espressioni generati in assenza di filtri mentali sono molto difficili da alterare e un’analisi in questo senso, per quanto descrittiva, a volte è più credibile di mille parole.
Senza bisogno di ulteriori giustificazioni, anche dei dubbi o dei sospetti non suffragati da prove effettive, in alcune situazioni sono motivazioni legittime da appagare per vivere meglio. Possono esserne validi esempi, casi di investimenti di denaro più o meno ingenti, compravendite di varia natura e tutti quei casi in cui si va ad avviare un rapporto con persone sconosciute che deve avere le solide basi che solo su fiducia e chiarezza si possono ergere.
Gli indizi percepiti prima dell’intervento di un professionista sono di fondamentale importanza. Il sospetto in qualche modo paga, anche soltanto insegnando a prestare attenzione al mondo che ci circonda e alle sue dinamiche, ai piccoli segnali che tutti i giorni forniscono preziosi indizi. Quindi è la percezione di anormalità, a volte, in prima linea per salvare la privacy.