Post Covid19: gli ambienti di lavoro
Chiuso il capitolo della quarantena che nel Piano di Emergenza Nazionale è stata chiamata “Fase 1”, siamo all’inizio della “Fase 2”, ovvero un periodo di convivenza con il Covid19 durante il quale vedremo una parziale diminuzione delle misure di emergenza sanitaria a favore di una ripresa delle attività. In poche parole torneremo a produrre, vendere e comprare ma in modo diverso, perché precauzioni, approcci, spazi vitali, modalità, comportamenti sociali e professionali, per un periodo di tempo ancora da definirsi, saranno diversi.
Che il Covid-19 rappresenti un rischio biologico preciso è un fatto confermato dalla classificazione nel Testo Unico sulla Salute e Sicurezza (D.lgs. 9 aprile 2008, n.81 Testo coordinato con il D.Lgs. 3 agosto 2009, n. 106. Rev. Gennaio 2019) al punto che il 14 marzo scorso le organizzazioni sindacali e datoriali, su invito del Presidente del Consiglio, dei Ministri dell’Economia, del Lavoro, dello Sviluppo economico e della Salute, hanno sottoscritto un “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”.
l’uso di mascherine o protezioni in plexiglass tra le postazioni, per esempio, oppure rispetto alla scelta di specifici sistemi di controllo-accessi per gli spazi comuni e del monitoraggio delle aree aziendali.
Dato che, per legge, le attività che avranno necessità di tempo per adeguarsi a queste misure potranno sospendere o ridurre l’attività, è utile chiarirsi le idee sulla propria posizione in modo da essere preparati e ripartire al più presto.
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